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Solo oggi ci accorgiamo che finora non è stato possibile inserire commenti, in effetti ci sembravate un pò troppo pigri, considerato che siete in tanti a passare da queste parti. Ci scusiamo con tutti quelli che hanno provato a commentare nei mesi scorsi, e vi invitiamo a provarci di nuovo, ora si può!

mercoledì 5 dicembre 2007

Rapporto #003



Oh Quacko,
dopo più di una unità temporale che gli individui stanziali sulla Terra chiamano “mese”, inizio a prendere confidenza con gli stessi. Ho provato ad instaurare alcune forme di conversazione con i terrestri, ma solo in una piccola percentuale l’esito è stato positivo. Le uniche forme di vita che hanno dato feedback sono state quelle di dimensioni ridotte, il loro status all’interno della società viene denominato “bambini”. La loro statura oscilla tra i 50 e 100 delle unità spaziali denominate “centimetri”, ed ho motivo di pensare che la loro posizione sociale sia ai vertici della collettività. Credo di aver decodificato le gerarchie, che sono organizzate in questo modo: il livello di potere è inversamente proporzionale alla statura, i più corti posseggono un dominio quasi totale sull’esistenza della categoria sociale denominata “adulti”. Questi ultimi sono completamente assoggettati ai bambini, che esercitano il loro potere attraverso onde sonore che gli adulti non sembrano in grado di sopportare; per questo riducono la propria esistenza ad una funzione di stampo schiavistico, le cui mansioni vanno dalla pulizia personale, all’alimentazione, sino all’intrattenimento. Se vogliamo conquistare questo pianeta dobbiamo comprendere le dinamiche sottese a questa forma di dominazione. Oltre a tutto questo, credo che i bambini siano la forma di vita più evoluta sul territorio in quanto sono stati gli unici a rispondere ai miei tentativi di comunicazione. In particolare ho concentrato i miei sforzi su Matteo, di centimetri 66. Segue il resoconto della nostra prima conversazione.
“Ciao tu sei un altro giocattolo?”
“No, sono un’Enorme Papera Gialla, inviata sulla terra dal Dio Quacko per approfondire la conoscenza sui vostri usi”
“Capisco, io mi chiamo Matteo, e non sai quanto sia bello poter finalmente parlare con qualcuno che non limita la sua sintassi a suoni incomprensibili”
“Spiegati meglio”
“Guarda sono davvero esausto. Mio padre, mia madre, i miei nonni, ma anche semplici passanti, non sono in grado di comunicare. Mi dicono cose sconnesse del tipo “dudududu, e tititititi, e chi è il più bel bambolotto?”. Io provo a fargli capire che possono parlare normalmente, ma niente. E’ davvero frustrante”
“Mi spiace, e ti capisco. Come non riescono a sentire le tue parole, non riescono a vedere la mia presenza, se non per brevi lassi di tempo. Ho provato a manifestarmi in diversi contesti, ma il contatto visivo è stato sempre fulmineo”
“Forse non siamo così diversi, mi piaci, sei un bel tipo. Perché non andiamo a farci un latte giù al bar? Dovrei fare il bagnetto ma non ho voglia, mi lavano in continuazione.”
“Non so cosa sia un latte, ma ti accompagno volentieri. Però non vorrei far preoccupare tuo padre, magari gli lascio degli elementi visivi per far capire che sei con me.”
“Fai pure”.
Fine del rapporto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Visione molto interessante e molto sottile; in effetti è vero, il mondo è governato dai bambini: siamo i loro intrattenitori, coloro che li nutrono, che li accudiscono in tutto e per tutto.
O per lo meno dovremo, purtroppo non sempre accade così.

Ad ogni modo trovo che abbia scritto un articolo molto interessante ed acuto.

Psicologica-Mente

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie